Meu e Arrosa si preparano ad accompagnare all’altare la loro unica
figlia; giorno di festa quindi, ma anche di tristezza per Luxia che lascia
definitivamente la loro casa. E nei loro discorsi tornano alla mente i bei
ricordi del loro matrimonio e della nascita della figlia. Ma sul filo del
racconto si riaffaccia un vecchio e mai sopito motivo di litigio e così
finiscono per affrontarsi in una violenta baruffa.
La figlia li sgrida e fa notare loro quanto sia inopportuno litigare per un
futile diverbio: lei invece promette che mai litigherà col marito per
stupidaggini simili tanto è vero che, con il fidanzato che viene a
prenderla per portarla all’altare, accompagnato dal corteo nuziale …
In quest’opera i personaggi e le vicende sono delineati in modo scarno
ed efficace. La sua forza è nel dialogo, che concede poco alla scena.
Una comicità genuina, dove ancora una volta traspaiono le problematiche
solitamente trattate nelle commedie di Ottavio Altea.