Un emigrato torna al suo paese dopo una vita trascorsa in terre lontane.
Ha risolto i suoi problemi economici ma, come spesso accade, si accorge di
aver pagato un prezzo troppo alto. È ormai solo, disperatamente solo
e vive in una profonda dicotomia. Ha però il coraggio di cercare le
sue radici.
È un compito troppo gravoso per lui ma, fortunatamente, incontra nel
paese, che già non è più il “suo”, chi si
occupa della sua vicenda. Alcune persone che vivono ai margini di un mondo
che cambia, gli tendono la mano. Ed è con l’aiuto di queste mani
amiche che può ricostruire i suoi ricordi e, con essi, ritrovare la
propria identità.
Ancora una volta il linguaggio semplice degli umili si rivela idoneo a tradurre,
sulla scena, le forti tensioni interiori addolcendone l’impatto e rendendo
l’Opera godibile.
L’azione divertente è assicurata dal recupero di personaggi caratteristici
e di espressioni dialettali incisive.